
Sono una nuova arrivata e per celebrare le mie nozze con voi (perchè adesso che vi ho trovato non vi lascerò più!!) vi porto in dote una chicca. E' un articolo, che riporto integralmente, scritto dal Trio come diario semiserio del loro viaggio a Santo Domingo e pubblicato in esclusiva su Tv Sorrisi e canzoni n° 28-1991.
Prima di cominciare vi consiglio di munirvi di un pacchetto di fazzolletti perchè alcuni punti sono veramente esilaranti

Pronti? Via!
Fonte: Tv Sorrisi e Canzoni n°28 - 1991
Hanno viaggiato per due settimane sulle orme di Colombo alla ricerca di vestigia del passato e di curiosità del mondo attuale. Naturalmente con l'intenzione di sbeffeggiare le une e le altre: era questo lo scopo dichiarato dal Trio per la partecipazione a «Viva Colombo», il programma di Aldo Biscardi che si conclude sabato 13 luglio su Raiuno.
Tornando in patria, Tullio, Anna e Massimo, come tutti i bravi turisti, hanno riportato valigie piene di souvenir, le inevitabili foto ricordo e anche una serie di riprese televisive artigianali, per uso e consumo privato, delle rispettive prodezze. Un materiale "top secret" di cui vedremo solo un assaggio nei «saluti finali» dell'ultima puntata del varietà. Una specie di «diario di viaggio» che abbiamo cercato di farci raccontare a parole dai diretti interessati. Per la cronaca, essendo Anna la più «vaga» e Massimo il più «assente», il ruolo di estensore ufficiale delle memorie è toccato a Tullio.
SBARCANDO SOTTO LA PIOGGIA
«Partiti dall'aeroporto di Fiumicino il 3 giugno a bordo di un aeroplanone delI'Alitalia, abbiamo viaggiato decisamente più comodi che su una caravella. Eravamo già andati insieme a New York, cinque anni fa, e temevamo per Anna i funesti effetti del "fuso orario" (allora rimase tre giorni in coma in albergo). Invece questa volta siamo arrivati alla meta, le Bahama, tutti e tre in piena forma. Per ore Massimo ci aveva tormentato con la sua ansia di tuffarsi nello splendido mare dei Caraibi e di schiaffarsi subito al sole. All'atterraggio però, ci ha accolto un acquazzone tropicale come dieci acquazzoni europei messi insieme. Non so se Massimo se ne sia accorto: sta di fatto che, appena arrivati in albergo, si è messo il costume e si è tuffato in acqua».
AUTOBUS COME DISCOTECHE
«Abbiamo fatto base a Nassau, capitale dell'isola New Providence dell'arcipelago Bahama, dove la gente è molto ospitale e cordiale. I locali non si sono mai meravigliati di quello che facevamo per la strada, anzi: le guardie che in Tv avete visto portar via per scherzo Anna davanti al monumento a Colombo erano autentìche. La cosa più strana di Nassau sono gli autobus. In Italia è la gente che corre dietro al mezzo pubblico, per riuscire a salirci. Lì è l'autobus a correre dietro ai potenziali clienti. Se l'autista ti vede andare a zonzo in una via traversa, cambia tragitto per venirti a prendere. Succede perché lì i mezzi sono privati... Certo, se vuoi davvero andare a piedi, devi scappare. Una volta salito a bordo, poi, la lunghezza della corsa dipende dalla tua capacità di resistenza: all'interno c'è uno stereo che trasmette a volume pazzesco soltanto "rap". Infatti i passeggeri sono quasi tutti giovani. C'è anche qualche vecchietto, evidentemente sordo. A Nassau a tutti piace la musica (è pieno di discoteche all'aperto) e la danza erotica: la "soca dance" della Carrà, al confronto, è un ballo per educande».
FRITTELLE DA COLESTEROLO
«Ripartendo da Miami abbiamo vissuto all'aeroporto il momento più drammatico: noi eravamo già passati al controllo quando l'inflessibile puntualità americana ha chiuso fuori dai cancelli la nostra troupe che ha dovuto aspettare il volo successivo. Niente di grave se a bordo non fosse stato già caricato tutto il materiale tecnico (credo del peso di qualche tonnellata), che abbiamo dovuto scaricare e trasportare in albergo in tre. In generale, però, il nostro viaggio è filato vìa liscio. Per la gran fifa del colera (per cui c'è notevole allarme nei Paesi dell'America latina) abbiamo accuratamente evitato tutte le tentazioni gastronomiche... lasciando con rammarico certe allettanti frittelle vendute per strada che, come tutte le frittelle-da-colesterolo, avevano l'aria di essere buonissime.
Abbiamo, questo sì, sofferto la sete: nei paesi visitati non esiste o quasi l'acqua minerale: solo birra, Coca-Cola ed ettolitri di rhum. Ah, che nostalgia per la "gasatina" del frigo, a casa...
Gli amici ci hanno chiesto ovviamente quante belle ragazze abbiamo incontrato: bé, poche. Non so perché, ma le donne laggiù sono quasi tutte grasse. Gli uomini, invece, sono in generale abbastanza belli (la solita fortuna della Marchesini...)».
SULLE SPIAGGE DI SANTO DOMINGO
«A Santo Domingo c'è un contrasto pazzesco tra gli alberghi americani giganteschi e la povertà. La città coloniale è suggestiva; c'è anche la prima strada tracciata nel nuovo continente da Colombo e dai suoi: la "Via delle dame". Nella casa del figlio di Colombo, Diego, che è visitata da frotte di turisti, io e Massimo abbiamo fatto una passerella di moda, sotto la guida di Anna, vestiti in abiti cinquecenteschi. Anche qui la gente non si è meravigliata. Solo un paio di turisti tedeschi volevano lasciarci la mancia pensando che fossimo attrazioni locali. A tre, quattro ore di macchina dalla capitale (che non è un granché e ha il mare piuttosto brutto) ci sono le spiagge da paradiso in cartolina: punta Cana e Bavaro. Mare blu, sabbia bianchissima, palme. Ovvio che ci stavamo da papi tutti e tre: non solo Lopez. In questi casi la Marchesini si tramuta in salamandra e si rosola al sole per ore, immobile e muta. Che pace (per me e Massimo)...».
...GRAZIE, CARO CRISTOFORO
«In chiusura, un pensiero per Colombo. Grazie, caro Cristoforo, per le magnifiche vacanze. Se poi qualcuno dei tuoi cultori si è un po' offeso con noi, pazienza. Non credo che ti aspettassi dal Trio un encomio solenne».
P.S. «Grazie anche a nome di Massimo, che ha approfittato dell'occasione per coronare il sogno della sua vita: da Miami è andato alla Disneyworld di Orlando, il paradiso dei bambini. Per lui è stata la scoperta dell'America».