Qui a Milano sono almeno 5 anni che non si parla d'altro che dell'Expo: ho visto la città cambiare sotto i miei occhi ma, come sempre in Italia quando i soldi in ballo sono tanti, ho dovuto assistere a tutto il negativo e il positivo che l'italiano è in grado di mettere in campo. Compresa, ovviamente, la vergognosa devastazione del 1 maggio, dopo la quale aumentava la mia convinzione che qui in Italia non si possa organizzare nulla di importante.
Poi arriva lui, col baffo che è parte integrante del suo portamento elegante, e ti riconcilia con tutto. Con l'entusiasmo di un bambino (che poi è il suo tipico, solito, contagioso entusiasmo) ti dice la contentezza di essere a Milano, di esserci per l'Expo e della gente che lo ha fermato per strada per testimoniargli il proprio affetto e la gioia di vederlo. Allora tutto è tornato a posto, fuori e dentro di me.
Lo spettacolo è stato un concentrato di canzoni, risate, chiacchiere col pubblico, imitazioni e...non! (L'ex Presidente del Consiglio Enrico Letta non può essere imitato perché...troppo normale

Poi la solita corsa verso il camerino (che ricordi fuori da quella porta e dietro quelle quinte con le mie sorelle Inoiosa e Miss Lecco e con la forestiera Sora Flora

Alla fine di un'attesa che mi sembra lunghissima, arriva lui e Aldo (Aldo! Meno male che ti hanno inventato!!), che è già lì con me, gli dice "Guarda un po', qui c'è qualcuno che conosci molto bene...