Oggi abbiamo perso la nostra grande Anna Marchesini.
Si, nostra.
Nostra come può esserlo un'amica, una parente.
In questi casi si usa dire che "è entrata nella nostra vita in punta di piedi" ma nel mio caso sarebbe falso.
Ebbi la fortuna di essere davanti al teleschermo quando apparve insieme a Massimo e Tullio ne "Il Tastomatto".
In punta di piedi? Macchè! La loro grandezza consentiva loro di sovrastare di una spanna tutti gli altri protagonisti, anche quelli blasonati che erano (o avrebbero dovuto essere) le star. E qualcosa già sembrava suggerire che dei magnifici tre lei era la più magnifica, mi si conceda la forma sgrammaticata.
Anna appariva un po' come l'anima di quel tutt'uno che era il Trio. Non tre persone unite ma piuttosto un'entità unica fatta di tre elementi. Oggi quell'entità si è rotta per sempre. Avanti non si va e indietro non si torna. E questo fa male.
Il trio si sciolse negli anni '90 ma senza annunci e senza scalpore. Soprattutto senza rancori di sorta fra i tre giganteschi maestri della risata. Sotto sotto, abbiamo sperato per oltre due decenni di riprendere il discorso da dove lo avevamo lasciato. Ricordo ancora l'emozione di quando seppi dell'arrivo in TV di "Non Esiste Più la Mezza Stagione".
Ricordate? Il Trio si riuniva! Era come ritrovare dei vecchi amici. O dei parenti, come dicevo prima. Lei era sempre il centro di tutto. Io la vedevo così.
In quel programma, per la prima volta, mi accorsi che qualcosa la minava.

Anna divenne ancora più grande! Divenne un gigante battagliero e inarrestabile. Un modello, un esempio. E non smise mai di regalare sorrisi.
E adesso come faremo?
Le repliche! Le registrazioni che abbiamo accumulato negli anni! O Internet, che di certo non trascura nè il Trio, ne Anna solista. E sarà come guardare le foto di quell'amica o quella parente che abbiamo perso ma che non ci rassegniamo a lasciar andare via.
E rideremo ancora con lei come abbiamo fatto per decenni, anche se per un po' saranno risate con un retrogusto amaro. Presto però l'amaro svanirà e resterà solo la grandiosità del magico buonumore che lei regalava magistralmente. E allora Anna Marchesini avrà preso il suo posto accanto ai grandissimi della risata, quelli che non fanno parte degli archivi ma della cultura della gente che incontriamo dovunque andiamo. La nostra cultura. Noi!
E in noi lei c'è. Stabilmente, definitivamente e anche allegramente. Oggi siamo malinconici, ma presto mi darete ragione: lei è allegramente in noi. Proprio come sicuramente voleva.
R.I.P.
Quello che voglio dirti è un'altra cosa, ma non mi ricordo più. Che cosa mi rispondi?