Il 2 aprile 2008 è stato e rimarrà un giorno indimenticabile. Ancora completamente imbevuta di "Non esiste più la mezza stagione" ed emotivamente devastata dal filmato finale e da tutti gli abbracci e gli sguardi reciproci che si erano scambiati, leggendo il giornale vengo a sapere che alle 13 di quello stesso giorno Tullio avrebbe tenuto una conferenza al Politecnico di Milano, dal titolo "L'attore, architetto dell'espressione". Boom! Io non sono una persona emotiva, ma questo rumore l'ho sentito provenire distintamente da quel malloppetto ciccioso che è il cuore.
Con le gambe che mi termano, mi reco a prendere il tram...ovviamente le leggi di Murphy non si smentiscono mai, perciò "Se qualcosa può andar male lo farà" vale anche in quel giorno: quella linea è rotta, chissà quanto tempo ci vorrà per ripristinarla. Beeeeeene!!!! Il Politecnico è dall'altra parte della città, non mi resta che chiamare un taxi. Quindi mi metto lì e aspetto...non passano neanche 10 secondi che comincio a fare mente locale chiedendomi se in borsa abbia messo tutto il necessario. La apro: ci sono le cose più impensabili (persino la doppia penna, casomai per l'autografo una non dovesse scrivere...), ma Murphy non mi molla un momento...ho dimenticato il portafogliiiiiiiiiiiiiiiiiiiii (e non ho alcuna intenzione di vendermi un rene per pagare la mia corsa in taxi...tanto per essere pesantemente sarcastica)!!!!!!!!!!!!! Beeeeeeeeeeeeeeeeeeeene!!!!!!!!!!!
Annulla la chiamata del taxi e, semizoppicando perchè mi ero operata ad un piede ed ancora non correvo bene, mi catapulto verso casa.
Preso il portafogli, chiamo il taxi; ci salgo che sono le 12.55...la conferenza sarebbe iniziata 5 MINUTI DOPO!!! Durante il percorso ad ogni semaforo rosso rischio un infarto.
Arrivo e....sono salva, la conferenza non è ancora iniziata.
LUI è lì, bellissimo, che gironzola nervoso, perchè sono già le 13.35 (più tardi scoprirò che per tornare a casa avrebbe preso il treno con la moglie, anche lei presente alla conferenza...che coppia umana, niente voli in prima classe o macchinoni): ben presto capisco che il Rettore sta aspettando che l'aula magna si riempia del tutto. Ma è un'utopia: considerate l'orario, considerate che non tutti hanno voglia di farsi mezza città - 'sti sciuprinati - e, con dolore, considerate che non a tutti piace Tullio - 'sti impuniti!!!!!!!!!!!!!
Si comincia, l'aula è piena a metà...che insulto per un artista della sua caratura. Il peggio, comunque, deve ancora arrivare: nel discorso d'apertura il Rettore dice che questa è la prima di una lunga serie di conferenze e che perciò il s(ign)or Solenghi è qui per fare da cavia, nel senso che, vista l'ora, si vuole considerare l'affluenza e se l'aula magna è la sede giusta.
Solo a ripensarci mi viene la pelle d'oca, non voglio nemmeno commentare...
Poi lui sale sulla pedana e le parole del rettore sono solo un lontano ricordo...racconta aneddoti, episodi. I ragazzi presenti gli fanno le domande più impossibili (domande "tecniche" sul filo della connessione tra architettura e recitazione, ecc., di cui non ci ho capito niente!)...rimango estasiata dalle risposte e penso: quest'uomo è un enciclopedia. E quando dice che guarda History Channel...beh, gli farei un monumento seduta stante (io studio scienze storiche).
La domanda che ho il coraggio di fargli è: nella vita di tutti i giorni il tuo occhio distorsore della realtà (mi sembra che ne parli anche nel libro, dicendo che è proprio questo "terzo occhio" a distorcere la realtà in modo da renderla comica) in che modo si manifesta, ti ha aiutato a districarti da qualche situazione scomoda?
Beh, ragazzi ha raccontato un aneddoto che, nella sua drammaticità e tristezza, è esilarante: al funerale del padre di Massimo - loro tre erano andati insieme come fratelli - il sacerdote ha sbagliato più volte il nome del defunto durante l'omelia, finchè non sono stati costretti a dirglielo...
Ovviamente alla fine della conferenza non mi sono fatta mancare autografo e foto
Rievocare per voi quest'esperienza è stato come viverla una seconda volta...sono distrutta, ma grazie per avermene dato la possibilità!
